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Il Botanico di Campo

Se un naturalista Inglese si trovasse a passeggiare per le riserve naturali e i parchi urbani di Roma rimarrebbe sicuramente incantato dalla biodiversità vegetazionale che troverebbe all’interno. 
In particolar modo riguardo la diversità delle specie arboree incontrate lungo il cammino, in particolare quelle appartenenti al genere 𝗤𝘂𝗲𝗿𝗰𝘂𝘀 (le querce). 

Infatti, nel Regno Unito è possibile trovare solo due specie autoctone appartenenti a questo genere: la rovere (Quercus petraea) e la farnia (Q. robur )

Invece, considerando il territorio del comune di Roma all’interno del GRA, senza troppe difficoltà, siamo in grado di identificare ben otto querce autoctone, di cui due sempreverdi, sughera (Q. suber) e leccio (Q. ilex), e sei decidue, dove oltre alle già citate Q. robur e Q. petraea, compaiono le più termofile, farnetto (Q. frainetto), roverella (Q. pubescens), cerro (Q. cerris), cerro-sughera (Q. crenata). 

Le querce da sempre rappresentano uno dei pilastri del paesaggio italiano e rievocano nell’immaginario collettivo un senso di silenziosa maestosità. Non è un caso che culture antiche come quella 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗮 e 𝗚𝗿𝗲𝗰𝗮 considerassero sacri questi alberi, attribuendogli simboli di forza, longevità, perseveranza e dignità. Simbolismo che è resistito al tempo a tal punto che un ramo di quercia intrecciato insieme ad un ramo di ulivo compare nel simbolo della repubblica italiana. 

E' quindi chiaro che quando si parla di “Quercia" non si parla di una singola specie, bensì di un genere (Quercus) appunto, che comprende numerose specie differenti tra di loro sia dal punto di vista morfologico che ecologico. I caratteri diagnostici che permettono di distinguerle sono la foglia, la cupola della ghianda e la corteccia che variano da specie a specie e dal contesto ecologico in cui si trovano.
Cercando di non far morire di invidia il povero naturalista inglese le specie autoctone appartenenti al genere Quercus presenti a Roma potrebbero arrivare sino a dieci se inserissimo nella lista di sopra la quercia di Dalechamp (Q. dalechampii) e la quercia castagnara (Q. virgiliana) di cui si dibatte riguardo lo status tassonomico.

Non ci rimane che mettere un paio di scarpe comode e fare un’escursione nei parchi intorno casa cercando di identificare questi magnifici alberi con il loro nome, ripensando fra una foglia e una ghianda come le querce ci abbiano accompagnati in tanti momenti significativi delle nostre vite.

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